giovedì, novembre 27, 2008

Quella luce all'angolo degli occhi - 1

la cosa che mi da più fastidio
e mi fa sorridere
di Loro,
non mi piace farlo,
ma in questo caso parlo di un Genere, una Categoria

è quella luce in fondo allo sguardo
all'angolo degli occhi, sorridenti
che Le lascia dire
vinco io
sei ancora sotto scacco
farai quello che voglio
non riuscirai mai a fare a meno di me...

si

io sono la luce
e Tu l'interruttore che l'accende
mi puoi accendere quando vuoi

...

ma spegnere, una volta sola.
perchè una volta spento
sono una fiamma che non accendi più.

...

non Vi preoccupa?
non mi preoccupa.
perchè allora non ci siamo persi niente.
solo un gioco di parole e specchi.

buona vita a Tutti.
buone notti.

lunedì, novembre 24, 2008

sarà

sarà il freddo
il vento che spazza una città deserta
saranno forse i coldplay
che mi riportano a interni
e malinconie parigine
emozioni da abbandono e cambiamento
già consumate

sarà l'aria di neve
e le nuvole di un grigio chiaro
sarà questo inverno
che sembra più triste di altri
saranno i cambiamenti all'orizzonte

sarà l'incertezza che continua
ad avvolgere le mie ore, come cotone bagnato
sarà la radio che continua con note malinconiche
sarà il vuoto che c'è intorno
e la mancanza di voci dal fondo

sarà la primavera ancora troppo lontana
e l'assenza del mare
sarà che so già di essere in uno di quei momenti
che segnano un prima e un poi
sarà che aspetto di dare forma alla confusione
che ancora mi resta compressa dentro

...

però questa sensazione di abbandono
non mi lascia
il vuoto allo stomaco
è una bestia che mi divora dentro

e poi mi sto sul cazzo quando divento malinconico
- mi annoio -
ossia annoio me stesso.

giovedì, novembre 20, 2008

brandelli di discorsi o discorsi a brandelli



ho sempre amato l'uso della parola.

non ho mai fatto fatica ad usarle, le parole
come strumento naturale
prolungamento dei miei pensieri
e a volte del mio corpo
perchè le parole possono colpire duro

o carezzare

alcuni definiscono le parole chiacchiere
ma c'è differenza tra chiacchiere e parole

le parole scavano molto più a fond0
e vengono dal pro-fondo di chi le pronuncia
la chiacchiera è intrattenimento leggero
è cicaleccio, noise, rumore di fondo,
è cazzeggio della parola e dei sui sensi multipli

per alcuni sono stato e sono logorroico
perchè parlo tanto
ma mi incanto ad ascoltare
quando trovo un interlocuore che usa la parola
con garbo e maestria

ma non in senso estetico

il problema è il suono e il ritmo, come in poesia
ma anche il senso
e i mari che descrive
e gli arcipelaghi, le pause.

...

ma vivo tempi strani e ore tarde
e in questi tempi e queste ore della mia vita
da un po'

le parole e il loro senso sono spezzati

continuamenete, la comunicazione langue
si incastra e si contorce
si brucia di rapidi sorrisi all'intorno da restituire
di momentanee attenzioni verso altro e altri
di altre informazioni date e ricevute
di intrattenimenti e saluti dovuti

rispetto al centro della mia attenzione
che mi parla o ascolta

ed è sempre complicato capire
il senso di un discorso
mai concluso
che scarroccia e deriva infinitamente
nei giorni
e nello spazio diverso che lo accoglie

nella luce mutata del mattino le parole
sbiadiscono

non che la parola debba necessariamente
tendere alla conclusione
ci sono frasi che finiscono nel nulla
come alcuni sentieri di montagna

e non è meno bello passeggiarci

ma la parola spezzata è altro
è senso non conchiuso
è sete
è sguardo interrotto da un ostacolo

e resta sospesa
la voglia di un tempo piano
lento, lineare
del suono delle onde e del vento
della carezza del sole
perso in uno sguardo ricambiato
e nell'assolutezza di due occhi che ti annegano
su uno spartito di parole dense.

p.s.
l'immagine è già vista
ma mi è sembrata la più adatta.

lunedì, novembre 17, 2008

...dunque



Questo post è stato irrimediabilmente perso.

...

Tutto quello che di cui parlava
si riferiva essenzialmente ad odori.

Raccontava idee confuse
come rincorrere il cane sfuggitoti
cercando di afferrarlo per la coda mozza

trangugiando boccate d'aria fredda d'inverno
tirando su col naso e il bruciore in gola

raccontava il tentativo
di attraversare questa melassa di esistenza
-ché si attacca addosso-
senza lasciare scie di dolore

finendo tu a contorcerti e crepare di dolore.

sopratutto
parlava del mare
il mio mare
che dalla riva sa di pino e lavanda
di sale e mirto
di selvatico che confonde le idee

e mi ubriaca.

p.s.

le parole
erano chiare davanti ai miei occhi
e nella mia testa soltanto poco fa
poi si sono sciolte tra i milioni di bit
che fanno l'oblio del web.

avrei voluto che potessi leggerle...