venerdì, ottobre 28, 2005

sull'etica del bar ##2

intanto a milano



















forse a dicembre
www.faberimaginis.com

domani si parte

domani parto,
o almeno spero
c'è una mostra da allestire i pannelli da montare su telaio
capire che succede
incontrare l'allestitore
e poi le luci
che sono quasi inevitabilmente sbagliate,
tanta strada da fare
ma in mezzo un bagno alle terme mancato quest'estate
forse
perchè poi c'è un appuntemento a roma con alessandra
e una serie di cose ancora da chiarire\capire
non solo l'arte ma
la vita
che a volte riesce quasi ad essere più complicata dell'arte
e poi
e
poi

lunedì, ottobre 24, 2005

le fate di fuoco °° particolare

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le grandi meretrici - 3

si appunto, dicevo di questo 7
che salta fuori quando meno me lo aspetto
travestito da fuoco a volte,
da scia del gesto compiuto
da una fata o da una strega
in una notte d'estate di un posto al sud.

questo sette che sembra un numero adeguato di parole per chiarire un'idea
o di immagini per creare un mondo
daltronde bastano sette note per fare tutta la musica

allora le mie sette meretrici potrebbero bastare
a parlare di tutto
di dinamiche sociali
di rapporti di forza
di ipocrise
finti pudori e noie di pomeriggi
di stratificazioni e di schemi

o potrebbero solo parlare di colore
e di tempo - implicito in un mosso -
sequenza di istanti sovrapposti
ma anche sguardo trascinato e visione marginale
quella che trova il suo fulcro nel confine -coda- dell'occhio
-sembrerebbe la visione più istintiva e più diretta-
perchè sempre dai confini del campo visivo possono arrivare
i pericoli o le sorprese

vacanza

penso che in fondo due giorni di assenza non si possono negare a nessuno
se poi aggiungete che la domenica la passo in stato di semincoscienza
tra il divano l'inter e l'impero romano in civilization
potete tutti capire che diventa veramente difficile
postare qualcosa che abbia un minimo di senso logico
e che non somigli a "ecv regszk brkeek zhfkhv"
se poi si condisce l'impero del nulla da w-e
con fumigazioni e improbabili aperitivi
al bar dell'angolo
scrivere diventa impresa titanica

comunque, si dovrei,
o avrei dovuto continuare
a pensare alle mie grandi meretrici
da "grande lenone" quale mi ha definito il buon de luca
ma proprio mi sono perso qualche giorno
li avrò appoggiati in giro da qualche parte
e non riesco a ricordare che fine hanno fatto.

venerdì, ottobre 21, 2005

le sette grandi meretrici - 2

ci penso, al perchè
perchè 7 prostitute,
quale il senso di fondo di quello che
ho già-fatto. - inevitabilmente penso al ça a eté di roland barthes-

è vedere un fenomeno,
più che sociale, culturale
il rapporto degli uomini ( nel senso di umanità ) col sesso
da sempre, ovunque, forse
in ogni tempo

un rapporto estrememente complicato dalle implicazioni culturali,
sovrastrutture mi dice qualcuno,
il deterioramento dall'analogico al digitale,
o dal naturale al costruito

e poi sette ( 7 )
questo numero che mi porto dietro da un po'.
i sette peccati capitali
o le virtù
tanto per cominciare.

giovedì, ottobre 20, 2005

rumori molesti

lo so, lo so,
che sto turbando la vostra tranquillità
non succederà più, forse. non so.

magari ripasso a trovarvi qualche volta,
solo per un saluto veloce.
magari non lascio traccia di me.
ma se proprio non ci riesco...

baci.

Sguardi Ardui -2

Sguardi Ardui -1

Sguardi Ardui.

salerno 4-8 novembre 2005

complesso monumentale di Santa Sofia.

a cura di Nello De luca


Le sette grandi meretrici.





















senza titolo ##2

mercoledì, ottobre 19, 2005

la prima delle sette grandi meretrici ha visto la luce
srotolata al balcone della corte in orario protetto dagli occhi indiscreti del palazzo
sembra capace di imporre i suoi aranci
e blu
e la logica che rimanda a donne
e notti
cercate, perse e ritrovate sul filo dell'alba

questo lavoro mi piace
nasce sotto una buona stella
pur se figlio della fretta

mi toccherà violentare il mio modus operandi
decidendo troppo velocemente
senza avere il tempo di maturare scelte ponderate
esponendo il fianco alla critica senza ancora avere ben chiara
la ratio delle mie scelte
e il discorso sotto traccia che inevitabilmente
dona la giusta prospettiva storica sul proprio operare

ma il tempo è tiranno spietato
e a volte bisogna anche correre qualche rischio.

martedì, ottobre 18, 2005

c'è confusione, c'è grande confusione.

le sette grandi meretrici.

sguardi ardui.

salerno
novembre 2005

santa sofia

a cura di Nello De Luca.

le sette grandi meretrici.

sabato, ottobre 15, 2005

a stefano venerdi 23.10

stefano te la metto giù raccontata perchè sono stanco.
piglia quelllo che serve, provo a darti delle impressioni

allora, il senso è la luce
hai presente la giornata più bella della tua vita,
l'aria profumata, i fiori alle finestre, neanche una nuvola e l'aria
limpida e pulita come dopo un temporale estivo,
la luce dell'alba sul mare in un posto ventilato

e il suono
camminare al centro di una città dove tutto va veloce
ma non c'è suono di motore
solo i campanelli delle bici e quelli un po' più spessi dei tram
o lo sferragliere dei binari
le strade principali che sembrano pedonali, o viali di giardini
e i tram che passano tra la gente
e sembra ancora che ti manchi qualcosa perchè non passa una macchina per ore
e l'aria non ha odore di smog
a volte il profumo di una pianta

e poi ovunque dal centro alle periferie
un'architettura sempre accettabile
avere sempre l'impresssione che in quella casa,
anche se in periferia o sui binari potresti abitarci
perchè la luce sembra entrare padrona dalle finestre immese, vetrate su vetrate
e fanculo la privacy
o la sorpresa di rendersi conto che tutte le finestre sono preparate per accogliere la tua attenzione
sono acquari costruiti per la gioia dello sguardo
che di notte si illuminano
e allo steso tempo pensare
che dal di dentro
sei l'immagine dell'uomo estasiato davanti allo spettacolo dell'artifex
soddisfazione della subdola creatività del padrone di casa
ospite di sguardo
una coperta rossa appoggiata al margine di una finestra traguardata di bianco
e immersa di mattoni neri con infissi neri
il sole direttore della luce o una finestra
ancora
infissi bianchi su una parete nera un fiore dal soffitto, una donna in camicia
o calla che dir si voglia
e dal basso in un vaso bianco dalle forme organiche
un fascio di rose bianche
dimmi che che non è lì a beneficio di ogni sguardo che scivola lungo la fuga doppia delle facciate
più che doppia quadrupla
immagina il caleidoscopio
di due file di edifici dai colori omogenei che si raddoppiano nei riflessi dei canali
passare da case del 1600 ad edifici ipercontemporanei
che non si massacrano tra di loro

il piacere di un posto dove bere il te nel pomeriggio
o leggere l'articolo di giornale che stamattina t'ha incuriosito
ma non hai ancora avuto il piacere di leggere
tranquillo
con il sole che entra attraverso le vetrate a darti quel sottile tepore che ti rilassa come una sauna
e le terrazze sui canali

la gente lavora
ma non urla
non stressa
e sopratutto non si fa menate assurde
tipo aperitivo e paraculate del genere.




oh! mo so cazzi tuoi.
lo so che non è giornalistico
ma io ho cercato di portarti a fare un giro per amsterdam
mo voglio vedè se le scrivi ste tre rghe

cià.
" ogni scelta implica, di per sé, l'abbandono di tutte le alternativve.
se non fossimo costretti a scegliere, saremmo immortali.
e a questa regola dovetti, infine sottostare anch'io. "
- la variante di Lüneburg - paolo maurensing